E questi atteggiamenti, ci fanno commettere gravi errori alimentari, che a lungo andare, possono anche ripercuotersi sulla nostra salute. Diventa importantissimo allora informarsi in modo corretto e consapevole, da fonti attendibili e scientifiche e non "dal portinaio e dal vicino di casa" (con tutto il rispetto ovviamente per il portinaio ed il vicino di casa!)
E' anche vero che spesso i mass media non ci aiutano, facendo passare comunicati fuorvianti... Il "terrorismo psicologico" è sempre in agguato, pur di acchiappare al volo qualche lettore in più si è disposti a tutto, fino a ridurre all’osso una comunicazione nutrizionale a discapito della complessità e completezza, privilegiando la brevità, perché il rapido è indolore, funziona sempre bene e fa colpo sulla massa!
Questo però a mio avviso fa parte della nostra responsabilità, della nostra voglia e capacità di ampliare la consapevolezza, della abilità che dobbiamo acquisire pian piano, nel discriminare e nel dover porre estrema attenzione alla scelta delle informazioni nutrizionali da considerare attendibili.
Il cibarsi è un atto semplice solo in apparenza, in realtà coinvolge moltissime sfere del nostro personale credo e della nostra vita: affettiva, emotiva, etnica, familiare... tutto questo contribuisce alla nostra complessiva idea di cosa sia il "buon cibo".
L'importante però è esserne consapevoli!
Il problema odierno è proprio questo: se lo siamo davvero.
Siamo sempre certi di sapere cosa troviamo nei nostri piatti ogni giorno? In un momento storico in cui non siamo più i produttori del nostro cibo, acquistiamo e consumiamo sempre più cibi pronti senza sapere come vengono processati e preparati, abbiamo inconsapevolmente delegato in mano ad altri la nostra salute. Con queste pagine spero di fare un po’ di luce su alcuni temi “caldi” legati al cibo.