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Obesità: quanto ne sappiamo?

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“Era così grasso che al suo sarto, per fargli una giacca, era sufficiente prendere la misura dall’ombelico al pomo d’Adamo, elevarla al quadrato e poi moltiplicarla per 3,14”. Il duo comico Gino & Michele affrontava con la giusta leggerezza il tema del sovrappeso e dell’obesità. Come non dovremmo fare più noi oggi.

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Leggendo i dati messi in luce dal documento “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, il 60% degli italiani adulti è obeso o sovrappeso; da un’altra prospettiva, parliamo di oltre 100 mila i nuovi obesi ogni anno.

“La questione è seria, perché nonostante nel comune sentire si tenda a considerare l’eccesso di peso, e persino l’obesità, ancora come una condizione estetica, l’obesità è una vera e propria malattia” – dichiara Antonio Caretto, Presidente ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. “L’obesità è causa di aumentato rischio di diabete, di malattie cardiovascolari e di alcune forme di tumore; inoltre essere sovrappeso ed obesi riduce il benessere psicologico, determina un impatto negativo sulla funzionalità fisica e rappresenta la causa principale di diabete di tipo 2”.

Ancora qualche numero. Le proiezioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per il 2030 danno un quasi raddoppio del numero di persone obese che, se sommate a quelle sovrappeso, costituiranno il 70% della popolazione. In Europa il numero di obesi è triplicato in molti paesi rispetto agli anni ’80 e continua a crescere ad un ritmo allarmante, soprattutto fra i bambini; fra quelli di 11 anni, infatti, uno su tre risulta già in sovrappeso se non obeso. Fra i giovani di sesso maschile al di sotto dei 20 anni l’Italia rappresenta una delle nazioni con più sovrappeso (30%), mentre fra le ragazze la percentuale è di poco inferiore al 20%.

La ricerca scientifica si sta muovendo e nuovi farmaci cosiddetti “intelligenti” (ossia che interagiscono con uno specifico interruttore nel cervello per regolare l’appetito) sono in commercio.

Forse il cambiamento culturale ha preso il via, ma non bisogna abbassare la guardia. I recenti risultati di un altro progetto, “OKkio alla salute”, rivolto ai bambini italiani di 8-9 anni di età, mostra un trend in calo della percentuale di bambini in sovrappeso o obesi. Fra il 2008 e il 2014 il numero di bambini sovrappeso si è ridotta dal 23,2% al 20,9%, mentre quello degli obesi è sceso dal 12% al 9,8%. Si mantiene evidente una differenza geografica, con 1 bambino su 4 obeso al nord e 1 su 3 al sud. Ma al miglioramento generale si associano cambiamenti negli stili di vita. Per quanto riguarda l’alimentazione, “OKkio alla salute” documenta una riduzione della percentuale di bambini che consumano una merenda abbondante e, in misura minore, del consumo di bevande zuccherate. Si registra, inoltre, una riduzione della percentuale di bambini inattivi o con bassi livelli di attività fisica e una riduzione della presenza di TV in camera e del tempo trascorso quotidianamente davanti alla TV. Se si vuole combattere questa malattia, bisogna partire dalle buone abitudini dei nostri piccoli.

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